Sommario
Il dio greco Efesto era un famoso fabbro nero, rinomato per la sua abilità nella metallurgia. Evidentemente l'unico poco attraente di tutti gli dei e le dee greche, Efesto soffrì in vita di una moltitudine di disturbi fisici ed emotivi.
Efesto, con il suo carattere tragico, è stato probabilmente il più umano degli dei greci. Caduto in disgrazia, è tornato e si è affermato nel pantheon grazie al suo talento e alla sua astuzia. In modo impressionante, il dio vulcano ha mantenuto un lavoro fisicamente impegnativo nonostante le sue disabilità fisiche ed è riuscito a creare rapporti cordiali con la maggior parte degli dei che un tempo lo snobbavano.
Inoltre, in qualità di patrono delle arti insieme ad Atena, Efesto era ferventemente ammirato sia dagli umani che dagli Immortali. No: non era a tutti piacevole come la sua controparte femminile, avendo adottato gran parte del rinomato temperamento della madre, ma è stato un grande artigiano.
Di cosa era dio Efesto?
Nell'antica religione greca, Efesto era considerato il dio del fuoco, dei vulcani, dei fabbri e degli artigiani. Grazie al suo patrocinio dell'artigianato, Efesto era strettamente legato alla dea Atena.
Inoltre, in qualità di dio forgiatore, Efesto aveva naturalmente delle fucine in tutto il mondo greco, la più importante delle quali si trovava all'interno del suo palazzo sul Monte Olimpo, la casa dei 12 dei dell'Olimpo, dove creava armi divine, armature impenetrabili e doni lussuosi per gli altri dei e i loro campioni prescelti.
Altrimenti, i documenti suggeriscono che Efesto avesse una fucina anche a Lemnos - luogo del suo centro di culto - e a Lipara: una delle tante isole vulcaniche che si dice frequentasse.
Quali sono i simboli di Efesto?
I simboli di Efesto ruotano attorno al suo ruolo di artigiano e, più specificamente, di fabbro. Il martello, l'incudine e le pinze - tre simboli primari di Efesto - sono tutti strumenti che un fabbro e un metalmeccanico utilizzerebbero nella loro vita quotidiana e consolidano il rapporto del dio con i lavoratori del metallo.
Quali sono gli epiteti di Efesto?
Esaminando alcuni dei suoi epiteti, i poeti alludono generalmente all'aspetto deviato di Efesto o alla sua rispettata occupazione di dio della forgiatura.
Efesto Kyllopodíōn
Questo epiteto, che significa "che trascina i piedi", si riferisce direttamente a una delle possibili disabilità di Efesto, che si ritiene avesse un piede - o più piedi - bastonato che lo costringeva a camminare con l'aiuto di un bastone.
Efesto Aitnaîos
L'Hephaestus Aitnaîos indica l'ubicazione di una delle presunte officine di Efesto sotto l'Etna.
Guarda anche: Teseo: un eroe greco leggendarioEfesto Aithaloeis Theos
La traduzione di Aithaloeis Theos significa "dio della fuliggine", in relazione al suo lavoro come fabbro e come dio del fuoco, dove il contatto con la fuliggine sarebbe stato inevitabile.
Come è nato Efesto?
La nascita di Efesto non è stata esattamente ideale, anzi è stata piuttosto singolare se paragonata a quella degli altri dei: non è nato completamente cresciuto e pronto ad affrontare il mondo come Atena, né è stato un neonato coccolato in una culla divina.
La storia della nascita più comunemente riportata narra che Era, in preda al rancore per il parto in solitaria di Atena da parte di Zeus, pregò i Titani di avere un figlio più grande di suo marito. Rimase incinta e presto Era diede alla luce il piccolo Efesto.
Una preghiera esaudita, un bambino nato e un'Era felice, ma attenzione: qui le cose prendono una svolta.
Quando la dea si accorse di quanto fosse brutto il suo bambino, non risparmiò tempo a letteralmente Questo indica l'inizio dell'esilio di Efesto dall'Olimpo e il disprezzo che nutriva nei confronti di Era.
Altre varianti prevedono che Efesto sia il figlio naturale di Zeus e di Era, il che rende il suo secondo esilio doppiamente bruciante.
Vivere in esilio e Lemnos
Subito dopo il racconto di Era che getta via il suo bambino, Efesto si innamora di diversi Queste ninfe - Teti, l'aspirante madre di Achille, ed Eurinome, una delle famose Oceanidi figlie di Oceano, importante dio greco dell'acqua, da non confondere con Poseidone, e di Teti - nascosero il giovane Efesto in una grotta sottomarina dove affinò la sua arte.
Al contrario, Zeus scacciò Efesto dal Monte Olimpo dopo aver preso le parti di Era in un disaccordo. Il dio, accusato di essere brutto, cadde per un giorno intero prima di approdare sull'isola di Lemnos, dove fu accolto dai Sinti - un gruppo arcaico di popolazioni di lingua indoeuropea, ricordato anche come Traci - che abitavano Lemnos e le regioni circostanti.
I Sinti contribuirono ad ampliare il repertorio metallurgico di Efesto, che a Lemnos si accoppiò con la ninfa Caberio e generò i misteriosi Cabeiri: due divinità metallurgiche di origine frigia.
Ritorno all'Olimpo
Alcuni anni dopo l'esilio iniziale di Efesto dal Cielo, egli elaborò un piano per vendicarsi di sua madre, Era.
Come si racconta, Efesto costruì una sedia d'oro con legami rapidi e invisibili e la inviò sull'Olimpo. Quando Era si sedette, rimase intrappolata. Non una singolo uno degli dei riuscì a liberarla dal trono e capirono che Efesto era l'unico in grado di liberarla.
Le divinità furono inviate alla dimora di Efesto, ma furono tutte accolte con un'unica, ostinata risposta: "Non ho una madre".
Guarda anche: Ann Rutledge: il primo vero amore di Abraham Lincoln?Resosi conto della resistenza del giovane dio, il Consiglio dell'Olimpo scelse Ares per minacciare Efesto di tornare; solo che Ares stesso fu spaventato da un rancoroso Efesto che brandiva brandelli di fuoco. Gli dei elessero allora Dioniso - gentile e discorsivo - per riportare il dio del fuoco sull'Olimpo. Efesto, pur nutrendo dei sospetti, bevve con Dioniso. I due dei si divertirono abbastanzache Efesto completamente abbassare la guardia.
Riuscito ormai nella sua missione, Dioniso traghettò un molto Una volta tornato nell'Olimpo, Efesto liberò Era e i due si riconciliarono. A loro volta, gli dei dell'Olimpo fecero di Efesto il loro fabbro onorario.
Nella mitologia greca, invece, il suo ritorno dal secondo esilio avvenne solo quando Zeus decise di perdonarlo.
Perché Efesto è stato storpiato?
Si ritiene che Efesto avesse una deformazione fisica presente alla nascita o che fosse stato gravemente storpiato a causa di una (o di entrambe) le cadute. Quindi, il "perché" dipende da quale variante della storia di Efesto si è più inclini a credere. In ogni caso, le cadute dal Monte Olimpo causarono innegabilmente gravi danni fisici a Efesto e un certo trauma psicologico.
Come si presenta Efesto nella mitologia greca?
Il più delle volte, nei miti, Efesto svolge un ruolo di supporto: dopotutto, è un umile artigiano, più o meno.
In passato, Efesto ha realizzato per Ermete armamenti giusti, come l'elmo e i sandali alati, e un'armatura per l'eroe Achille da utilizzare durante la guerra di Troia.
La nascita di Atena
Nel caso di Efesto, uno dei figli nati tra Zeus ed Era, egli era effettivamente presente alla nascita di Atena.
Così, un giorno Zeus si stava lamentando di il peggiore Era talmente lancinante che le sue urla si sentivano in tutto il locale. intero Sentendo il padre così sofferente, Ermes ed Efesto si precipitarono sul posto.
In qualche modo, Ermete giunse alla conclusione che Zeus avesse bisogno di spaccarsi la testa: perché tutti si fidino ciecamente del dio incline a combinare guai e scherzi su questo argomento è da chiedersi, ma stiamo divagando.
Su indicazione di Ermes, Efesto aprì il cranio di Zeus con la sua ascia, liberando Atena dalla testa del padre.
Efesto e Afrodite
Dopo la sua nascita, Afrodite era un bene di prima necessità: non solo era una dea nuova in città, ma aveva anche stabilito un nuovo standard di bellezza.
Proprio così: Hera, in tutta la sua bellezza dagli occhi di mucca, aveva una seria concorrenza.
Per evitare battibecchi tra gli dei - e probabilmente per dare a Era una qualche garanzia - Zeus diede Afrodite in sposa il più rapidamente possibile a Efesto, negando alla dea il suo unico amore, il morale Adone. Come si può intuire, il matrimonio tra il brutto dio della metallurgia e la dea dell'amore e della bellezza non andò bene. Afrodite ebbe relazioni spudorate, ma nessuna fu così chiacchierata come la suaaffetti duraturi per Ares.
L'affare Ares
Sospettando che Afrodite frequentasse il dio della guerra, Ares, Efesto creò una trappola infrangibile: un telo di catena così finemente fuso da essere reso invisibile. e leggero. Ha piazzato la trappola sopra il suo letto e in men che non si dica Afrodite e Ares sono rimasti impigliati l'uno nell'altra.
Approfittando del loro stato di compromissione, Efesto si rivolge agli altri Olimpi. Tuttavia, quando Efesto si rivolge agli dei del Monte Olimpo per chiedere sostegno, ottiene una risposta inaspettata.
Gli altri dèi risero di questo spettacolo.
Alexandre Charles Guillemot ha immortalato la scena nel suo dipinto del 1827, Marte e Venere sorpresi da Vulcano L'immagine catturata è quella di un marito esasperato, che giudica la moglie vergognosa mentre gli altri dèi guardano da lontano - e l'amante prescelto di lei che guarda il pubblico con un'espressione che è meglio descrivere come irritata.
Creazioni famose realizzate da Efesto
Sebbene Efesto abbia realizzato ottimi equipaggiamenti militari per gli dèi (e per alcuni semidei eroi), non è stato un fenomeno unico! Questo dio del fuoco ha realizzato altre grandi opere, tra cui le seguenti:
La Collana di Harmonia
Dopo essersi stancato di entrare mentre Ares giaceva con la moglie, Efesto giurò di vendicarsi attraverso il figlio nato dalla loro unione, aspettando che il loro primo figlio, una figlia di nome Armonia, si sposasse con Cadmo di Tebe.
Regalò ad Harmonia una veste squisita e una lussuosa collana fatta di suo pugno che, all'insaputa di tutti, era in realtà un maledetto Per coincidenza, mentre Armonia si sposava con la famiglia reale tebana, la collana avrebbe avuto un ruolo rotante nella storia di Tebe, finché non fu riposta nel Tempio di Atena a Delfi.
Il Talos
Efesto, famoso per la creazione di automi, realizzò Talos come dono al re Minosse per proteggere l'isola di Creta. Secondo le leggende, Talos scagliava massi contro le navi indesiderate che si avvicinavano troppo a Creta per i suoi gusti.
Questa imponente creazione di bronzo finì per incontrare la sua fine per mano della maga Medea, che lo incantò facendogli intaccare la caviglia (l'unico punto in cui si trovava il suo sangue) su una roccia appuntita per volere degli Argonauti.
La prima donna
Pandora fu la prima donna umana creata da Efesto su indicazione di Zeus, destinata a essere la punizione dell'umanità per bilanciare il nuovo potere del fuoco, sulla scia del mito del Titano Prometeo.
La prima volta è stata registrata nel libro del poeta Esiodo Teogonia Il mito di Pandora è stato elaborato solo in un'altra collezione, Opere e giorni In quest'ultima, il dispettoso dio Ermes ha avuto un ruolo importante nello sviluppo di Pandora, mentre gli altri dei dell'Olimpo le hanno fatto altri "doni".
La storia di Pandora è ampiamente considerata dagli storici come la risposta divina degli antichi greci al perché del male nel mondo.
Il culto di Efesto
Il culto di Efesto si è affermato soprattutto sull'isola greca di Lemnos, dove, sulla costa settentrionale dell'isola, un'antica capitale era dedicata al dio con il nome di Efestia Vicino a questa capitale, un tempo fiorente, c'era un centro di raccolta dell'argilla medicinale nota come Terra Lemniana.
I Greci usavano spesso l'argilla medicinale per combattere le ferite. Si dice che questa particolare argilla possedesse grandi poteri di guarigione, in gran parte attribuiti alla benedizione di Efesto stesso. Terra Lemnia , come è noto, si diceva che curasse la pazzia e curasse le ferite inflitte da un serpente d'acqua, o qualsiasi ferita che sanguinasse abbondantemente.
Tempio di Efesto ad Atene
Come dio protettore di vari artigiani insieme ad Atena, non sorprende che Efesto abbia avuto un tempio ad Atene. In realtà, i due hanno più storia che essere due facce della stessa medaglia.
In un mito, la dea protettrice della città, Atena, era fidanzata con Efesto; lo ingannò e sparì dal letto nuziale, facendo sì che Efesto ingravidasse accidentalmente Gaia con Erichthonius, futuro re di Atene. Una volta nato, Atena adotta Erichthonius come suo figlio, e l'inganno mantiene la sua identità di dea vergine.
Le due divinità erano anche associate a Prometeo, un altro essere divino legato al fuoco e personaggio centrale della tragedia, Prometeo legato Prometeo stesso non aveva un culto popolare, ma veniva occasionalmente venerato insieme ad Atena ed Efesto durante alcuni rituali ateniesi.
Come viene chiamato Apofesto nella mitologia romana?
Le divinità del pantheon romano sono spesso direttamente legate a quelle greche, con molti dei loro tratti chiave intatti. A Roma, Efesto fu adattato come Vulcano.
Il culto specifico di Efesto si è probabilmente diffuso nell'Impero romano durante il periodo di espansione greca, intorno al 146 a.C., anche se il culto di un dio del fuoco noto come Vulcano risale all'VIII secolo a.C..
Efesto nell'arte
L'arte è stata in grado di offrire al pubblico di tutto il mondo l'opportunità di dare uno sguardo alla personalità di esseri altrimenti intangibili. Dalla letteratura classica alle statue realizzate da mani moderne, Efesto è uno degli dei greci più riconoscibili.
Nelle raffigurazioni Efesto appare comunemente come un uomo robusto e barbuto, con i riccioli scuri nascosti sotto il feltro. pileo Va aggiunto che, sebbene sia raffigurato come muscoloso, l'entità della sua disabilità fisica dipende dall'artista in questione. Occasionalmente, Efesto viene visto con una gobba o un bastone, ma la maggior parte delle opere più importanti mostrano il dio del fuoco al lavoro sul suo ultimo progetto con le pinze da fabbro in mano.
In un confronto generale con l'aspetto di altre divinità maschili, Efesto è notevolmente più basso e con una barba incolta.
Se si fa riferimento all'arte greca del periodo arcaico (650 a.C. - 480 a.C.) e di quello ellenistico (507 a.C. - 323 a.C.), Efesto compare spesso su vasi che raffigurano la processione che annuncia il suo primo ritorno sul Monte Olimpo. Altre opere del periodo si concentrano maggiormente sul ruolo del dio nella fucina, evidenziando la sua dedizione ai mestieri.
Nel frattempo, una delle immagini più ammirate di Efesto è la famosa statua di Guillaume Coustou del 1742, Vulcano. La statua raffigura un uomo sdraiato su un'incudine, con il martello da fabbro in mano, mentre si sostiene in cima a un iconico elmo attico. I suoi occhi rotondi guardano verso il cielo e il suo naso ha un'inconfondibile forma a bottone. Qui, Efesto - a cui ci si rivolge come al suo equivalente romano, Vulcano - sembra essere rilassato; il pubblico lo coglie in un raro giorno di riposo.